Si dicono servili quei verbi che spesso accompagnano un altro verbo, posto all'infinito, prestando appunto un servizio che è quello di completrane il significato, indicandone la modalità dell'azione e precisando tempo, modo e persona. Dunque insieme con il verbo che accompagnano formano un sintagma. I principali verbi servili sono: dovere, potere e volere.
Es.: Io devo posso voglio partire
Nella frase dell'esempio, il predicato verbale devo partire è costituito da due distinti verbi, il primo dei quali è "al servizio" dell'altro, mentre il secondo, posto all'infinito, esprime il valore semantico principale del predicato ossia l'azione del partire. Il primo verbo completa quello all'infinito indicando la persona, il tempo e il modo dell'azione ma, soprattutto, modifica il significato del verbo indicandone la modalità: dovere, possibilità o intenzione.
I verbi dovere, potere e volere oltre ad essere verbi servili, hanno anche un loro autonomo significato e possono dunque essere utilizzati come verbi predicativi.
Es.: Devo molto a Paola: grazie al suo conforto sono uscito da un brutto periodo. Vorrei un gelato più tardi. Puoi lavorare fino a tardi? Posso.
Nei tempi composti, i verbi dovere, potere e volere, quando sono usati come normali verbi predicativi, vogliono l'ausiliare avere.
Es.: Enrico ha voluto per sé l'orologio del nonno
Quando sono invece utilizzati come verbi servili, si costruiscono con l'ausiliare richiesto dal verbo che reggono.
Es.: Enrico ha dovuto studiare molto ieri. Sara è dovuta partire presto stamattina
Altri verbi possono avere la funzione di verbi servili come osare, preferire, solere, sapere; Naturalmente però, essi hanno anche un loro significato autonomo.
Es.: Non oserò mai andare in quel luogo. Preferisco studiare piuttosto che uscire. Soleva trascorrere le vacanze in Puglia. Non seppe dire di no!
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